Ebook: Leonardo. L'uomo e il suo tempo
Author: Silvia Alberti de Mazzeri
Per tutto l'arco della sua vita, a Leonardo piacque viaggiare. Fin dai tempi in cui era al servizio di Ludovico il Moro aveva esplorato le valli lombarde. Durante il suo secondo soggiorno a Milano, l'artista riprese le escursioni, che compiva da solo e che gli servivano per studiare le rocce, le erbe, i fossili e le montagne inesplorate. Fin dai tempi antichissimi, le vette della Valtellina, della Valchiavenna e tante altre delle Alpi avevano ispirato una specie di timore superstizioso. Leonardo tuttavia considerava i posti dal punto di vista di un moderno viaggiatore: segnava il nome dei monti più alti, le distanze e le curiosità che vedeva. Partendo dalla casa Melzi a Vaprio, risalì il corso dell'Adda fino a Lecco, esplorò la Valtellina e si addentrò in Valsassina, che suggeriva tra le gite da compiersi nel mese di maggio. Si recò anche a studiare le sorgenti curative di Bormio, dove annotò ammirato le vette « terribili e sempre piene di neve », regno di candidi ermellini. Ma non si accontentò di guardare solo da lontano le cime sconosciute: arrivò addirittura in cima al monte Rosa, che nei suoi manoscritti chiamava Mombroso. Il fatto curioso è che non aveva idea dell'altezza reale delle vette che scalava.
Sembrava a volte considerare il pianeta come un gigantesco essere vivente. « Il corpo della Terra è di natura di pesce, » scrisse « orca o capidoglio, perché alita acqua 'n scambio d'aria. » Essa era tessuta di « vene » che scorrevano sotterranee, proprio come il sangue nel corpo umano, portando la linfa vitale per il pianeta. Il sole, « luce di tutto il mondo », lo affascinava: avrebbe voluto sapere la sua grandezza esatta e annotò nel taccuino di chiedere a « Giovanni francese » una certa « misura » che gli aveva promesso. La luna lasciava Leonardo in preda a molti interrogativi: fin dal 1506 aveva espresso il dubbio che lo tormentava: « La luna, densa e grave, densa e grave, come sta la luna? ». Si domandava poi se le maree erano provocate dall'attrazione del satellite, o dal sole; forse però, rifletteva ancora, erano « l'alitare di questa terrestre macchina ».
Sembrava a volte considerare il pianeta come un gigantesco essere vivente. « Il corpo della Terra è di natura di pesce, » scrisse « orca o capidoglio, perché alita acqua 'n scambio d'aria. » Essa era tessuta di « vene » che scorrevano sotterranee, proprio come il sangue nel corpo umano, portando la linfa vitale per il pianeta. Il sole, « luce di tutto il mondo », lo affascinava: avrebbe voluto sapere la sua grandezza esatta e annotò nel taccuino di chiedere a « Giovanni francese » una certa « misura » che gli aveva promesso. La luna lasciava Leonardo in preda a molti interrogativi: fin dal 1506 aveva espresso il dubbio che lo tormentava: « La luna, densa e grave, densa e grave, come sta la luna? ». Si domandava poi se le maree erano provocate dall'attrazione del satellite, o dal sole; forse però, rifletteva ancora, erano « l'alitare di questa terrestre macchina ».
Download the book Leonardo. L'uomo e il suo tempo for free or read online
Continue reading on any device:
Last viewed books
Related books
{related-news}
Comments (0)