Ebook: Progresso. I concetti della politica
- Series: Saggi. Storia e scienze sociali
- Year: 1995
- Publisher: Marsilio
- Language: Italian
- djvu
Il termine «progresso», col quale si inaugura la pubblicazione in italiano di alcuni dei lemmi più significativi del Lessico storico dei concetti politici, sintetizza in modo esemplare la debolezza dei concetti e l’ambiguità delle parole della politica contemporanea. Riconosciuto ed esaltato nel passato come imprescindibile motore della storia umana, il progresso si presenta oggi come un concetto vago, difficile, contraddittorio, contraddetto: punto di crisi e linea di rottura di ogni concezione lineare e finalistica del processo storico. «Verso dove?», è la domanda, cui sembra difficile oggi dare risposte non solo prescrittive, ma anche semplicemente descrittive.
Con una espressione solo apparentemente paradossale, si potrebbe dire che il «ciclo» dell’idea di progresso (nascita, sviluppo, apogeo e crisi) descrive e accompagna l’intera parabola della politica in età moderna. Se l’idea dello Stato, nella sua assoluta politicità, è sembrata configurare l’evoluzione ultima di una presunta «autonomia della politica», la parola progresso ha teso a disegnare lo sfondo su cui avrebbe dovuto realizzarsi il tracciato di simile evoluzione. Ma è proprio la valenza concettuale di queste parole - come osserva Lorenzo Ornaghi nella prefazione al volume - ad essere oggi in crisi: «è la perdita del loro plusvalore politico a causare, e non già soltanto a rispecchiare, la caduta del ruolo della politica».
In questo contesto, la storia del concetto di progresso non è dunque - non potrebbe più esserlo - una storia progressiva. Essa può solo, con precisione e rigore, ricostruire i passaggi, indagare i nessi, proporre le questioni come questioni aperte, riproponendo, alla fine, un concetto problematico per tutti: per coloro che vorrebbero ancora servirsene, come per coloro che vorrebbero sbrigativamente sbarazzarsene.
Con una espressione solo apparentemente paradossale, si potrebbe dire che il «ciclo» dell’idea di progresso (nascita, sviluppo, apogeo e crisi) descrive e accompagna l’intera parabola della politica in età moderna. Se l’idea dello Stato, nella sua assoluta politicità, è sembrata configurare l’evoluzione ultima di una presunta «autonomia della politica», la parola progresso ha teso a disegnare lo sfondo su cui avrebbe dovuto realizzarsi il tracciato di simile evoluzione. Ma è proprio la valenza concettuale di queste parole - come osserva Lorenzo Ornaghi nella prefazione al volume - ad essere oggi in crisi: «è la perdita del loro plusvalore politico a causare, e non già soltanto a rispecchiare, la caduta del ruolo della politica».
In questo contesto, la storia del concetto di progresso non è dunque - non potrebbe più esserlo - una storia progressiva. Essa può solo, con precisione e rigore, ricostruire i passaggi, indagare i nessi, proporre le questioni come questioni aperte, riproponendo, alla fine, un concetto problematico per tutti: per coloro che vorrebbero ancora servirsene, come per coloro che vorrebbero sbrigativamente sbarazzarsene.
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