Ebook: Le armi del fascismo (1921-1971)
Author: Pietro Secchia
- Series: Universale economica 630
- Year: 1971
- Publisher: Feltrinelli
- Language: Italian
- pdf
Cosa è stato il fascismo? Come e perché è sorto? Quali le cause, i modi, gli eventi decisivi della sua ascesa nella società italiana cinquant 'anni or sono? È riperibile oggi? Che senso hanno, quali pericoli celano gli episodi recenti di violenza fascista in Italia? Non costringono essi a ripercorrere la storia passata, a rimeditare i nodi della tragica involuzione della società italiana nel primo dopoguerra, individuando le componenti economiche, politiche, sociali, psicologiche, le forze e le possibilità in campo nel duro scontro di classe in una società - allora come oggi - in profonda trasformazione? Pietro Secchia in questo agile libro tenta una organica risposta a queste domande, che purtroppo si ripropongono non come tema semplicemente storiografìco, ma come compito conoscitivo e impegno politico insieme. La situazione odierna è diversa da quella di allora, certo, diverso il rapporto di forze tra il movimento operaio e la costellazione di classe al potere, ma intatta è la pervicacia reazionaria e potenziale belluinità degli avversari della democrazia, della minoranza dominante. Ammonisce perciò Secchia: "Le forze per impedire e battere qualsiasi tentativo di rinascita del fascismo esistono purché agiscano e facciano sentire il loro peso. Non è sufficiente dire che la storia non si ripete. È vero, non si ripete mai nelle stesse forme, negli stessi modi, ma se si lasciasse fare e non si lottasse con la giustezza e la decisione necessarie, mirando a preci si obiettivi, potrebbe ripetersi anche in peggio."
Pietro Secchia è nato nel 1903 a Occhieppo Superiore (Vercelli). Si iscrisse al partito socialista nel 1919 e aderì al partito comunista alla sua fondazione nel 1921. Arrestato una prima volta nel 1925, fu condannato a dieci mesi di carcere; nel 1928 viene eletto membro del comitato centrale del PCI. Arrestato nel 1931 è condannato a diciotto anni di carcere, fu liberato solo nell'agosto 1943. Durante la Resistenza fu Commissario generale delle "Brigate d'assalto Garibaldi". È vicepresidente del gruppo comunista al Senato e vicepresidcnte del1'ANPI. È autore di numerosi studi sulla Resistenza e il movimento operaio, tra i quali, editi da Feltrinelli, La Resistenza e gli alleati, scritto in collaborazione con Filippo Frassati, 1962, Aldo dice: 26x1, 1963, La guerriglia in Italia, 1969, L'azione svolta dal PCI in Italia (1926-1932), 1970.
Per capire il ruolo della NATO in Italia, dall'introduzione:
"L'alleanza nella quale si trova incapsulata l'Italia, la sua posizione di capitale interesse per gli Stati Uniti d'America, sempre più pesantemente presenti economìcamente, politicamente e militarmente nel nostro Paese, la crescente potenza dei servizi segreti e palesi della NATO e in particolare della CIA, la funzione di certi corpi militari specializzati, divenuti per molti aspetti del centri di potere "autonomi" che si sovrappongono al governo e al parlamento, queste le minacce più gravi per la democrazia nel nostro Paese.
Poiché l'attuale strategia americana di cui la NATO è una delle principali componenti investe anche il Mediterraneo e il Medio Oriente e coinvolge quindi anche l'Italia, è chiaro come il governo italiano e i comandi militari debbano sottostare a continue richieste e pressioni da parte degli imperialisti americani, il che accresce i pericoli eversivi reazionari nel nostro Paese."
"...in realtà gran parte delle forze armate italiane dipendono dalla NATO. Tutti sanno che attualmente l'Esercito, carabinieri esclusi, è costituito da 2 divisioni corazzate con carri armati M47 e M60, 5 divisioni di fanteria, 4 brigate autonome di fanteria, 1 brigata autonoma di cavalleria dotata anch'essa di M47, 5 brigate alpine, 1 brigata missilistica che include 2 battaglioni attrezzati con gli Honest John, 4 battaglioni armati con missili terra aria e 1 brigata di paracadutisti. Se si escludono le 4 brigate autonome di fanteria e la brigata dei paracadutisti, che sono sotto comando italiano, tutte le altre unità sono assegnate alla NATO."
"Il parlamento italiano non ha alcun potere di intervento nelle questioni che riguardano le forze armate. Il ministero della Difesa si è sempre opposto alle richieste delle opposizioni di informazione e indagini conoscitive anche se circoscritte a problemi che nulla hanno a che fare con il segreto militare e che di norma i parlamenti di altri paesi dalla Germania, all'Inghilterra, agli Stati Uniti possono avere con estrema facilità e come un diritto riconosciuto.
Tutte le assunzioni di responsabilità nel quadro della NATO avvengono senza dibattito in parlamento e nelle commissioni parlamentari, senza pubbliche decisioni del Consiglio superiore della difesa."
Pietro Secchia è nato nel 1903 a Occhieppo Superiore (Vercelli). Si iscrisse al partito socialista nel 1919 e aderì al partito comunista alla sua fondazione nel 1921. Arrestato una prima volta nel 1925, fu condannato a dieci mesi di carcere; nel 1928 viene eletto membro del comitato centrale del PCI. Arrestato nel 1931 è condannato a diciotto anni di carcere, fu liberato solo nell'agosto 1943. Durante la Resistenza fu Commissario generale delle "Brigate d'assalto Garibaldi". È vicepresidente del gruppo comunista al Senato e vicepresidcnte del1'ANPI. È autore di numerosi studi sulla Resistenza e il movimento operaio, tra i quali, editi da Feltrinelli, La Resistenza e gli alleati, scritto in collaborazione con Filippo Frassati, 1962, Aldo dice: 26x1, 1963, La guerriglia in Italia, 1969, L'azione svolta dal PCI in Italia (1926-1932), 1970.
Per capire il ruolo della NATO in Italia, dall'introduzione:
"L'alleanza nella quale si trova incapsulata l'Italia, la sua posizione di capitale interesse per gli Stati Uniti d'America, sempre più pesantemente presenti economìcamente, politicamente e militarmente nel nostro Paese, la crescente potenza dei servizi segreti e palesi della NATO e in particolare della CIA, la funzione di certi corpi militari specializzati, divenuti per molti aspetti del centri di potere "autonomi" che si sovrappongono al governo e al parlamento, queste le minacce più gravi per la democrazia nel nostro Paese.
Poiché l'attuale strategia americana di cui la NATO è una delle principali componenti investe anche il Mediterraneo e il Medio Oriente e coinvolge quindi anche l'Italia, è chiaro come il governo italiano e i comandi militari debbano sottostare a continue richieste e pressioni da parte degli imperialisti americani, il che accresce i pericoli eversivi reazionari nel nostro Paese."
"...in realtà gran parte delle forze armate italiane dipendono dalla NATO. Tutti sanno che attualmente l'Esercito, carabinieri esclusi, è costituito da 2 divisioni corazzate con carri armati M47 e M60, 5 divisioni di fanteria, 4 brigate autonome di fanteria, 1 brigata autonoma di cavalleria dotata anch'essa di M47, 5 brigate alpine, 1 brigata missilistica che include 2 battaglioni attrezzati con gli Honest John, 4 battaglioni armati con missili terra aria e 1 brigata di paracadutisti. Se si escludono le 4 brigate autonome di fanteria e la brigata dei paracadutisti, che sono sotto comando italiano, tutte le altre unità sono assegnate alla NATO."
"Il parlamento italiano non ha alcun potere di intervento nelle questioni che riguardano le forze armate. Il ministero della Difesa si è sempre opposto alle richieste delle opposizioni di informazione e indagini conoscitive anche se circoscritte a problemi che nulla hanno a che fare con il segreto militare e che di norma i parlamenti di altri paesi dalla Germania, all'Inghilterra, agli Stati Uniti possono avere con estrema facilità e come un diritto riconosciuto.
Tutte le assunzioni di responsabilità nel quadro della NATO avvengono senza dibattito in parlamento e nelle commissioni parlamentari, senza pubbliche decisioni del Consiglio superiore della difesa."
Download the book Le armi del fascismo (1921-1971) for free or read online
Continue reading on any device:
Last viewed books
Related books
{related-news}
Comments (0)