Ebook: Il caratteraccio. Come (non) si diventa italiani
Author: Zucconi Vittorio.
- Genre: Linguistics // Foreign
- Tags: Языки и языкознание, Итальянский язык, Страноведение Италии
- Language: Italian
- pdf
Milano: Mondadori (collana Frecce), 2009.
250 pagine.
ISBN-10: 8804593679.
ISBN-13: 978-8804593676.Perché siamo come siamo, noi italiani? Perché ci piacciamo sempre di meno e cominciamo a trovarci antipatici? Che cosa è accaduto nella nostra storia nazionale, da Porta Pia alle Veline, che ha fatto di noi quello che siamo diventati: rissosi, astiosi, perennemente arrabbiati contro gli altri e sfacciatamente ipocriti, capaci di celebrare il Family Day un giorno e di tradire la stessa Family il giorno dopo? Vittorio Zucconi sceglie, fra i tanti possibili, dieci eventi chiave della storia d'Italia - dalla presa di Roma alla Grande Guerra, dal fascismo al boom economico, da Tangentopoli a Berlusconi, passando per la tv di Mike Bongiorno, i furgoncini Ape e la "gioiosa macchina da guerra" post comunista - in cerca di quel "cromosoma storto" che non ha permesso di "fare gli italiani".
Sì, perché l'homo italicus, incline a denigrarsi con passione, ha ormai maturato la certezza di non possedere un vero carattere nazionale, ma un caratteraccio. Prendendo spunto da un ciclo di "lezioni americane" tenute agli studenti di una prestigiosa università del Vermont, il Middlebury College, Zucconi mette da parte, rispettosamente, Boccaccio e Cavour per rivisitare, con la sua ironia affettuosa tessuta di esperienze personali e con la coscienza di rivolgersi non ad accademici, ma a chi dello storia italiana sa molto poco (cioè quasi tutti), pregiudizi e cliché sul dramma pirandelliano degli italiani in cerca di se stessi.Sommario:
Introduzione
I ragazzacci
Il vento dell'Est
Santi e briganti
Di qua e di là del Piave
Mangia e taci
Mare nero, mare rosso
La carica delle Cinquecento
Una mosca a Torino
Il crollo
Su dai canali
Meno male che Ahmed c'è
Dicono di noi (Come gli studenti americani vedono gli italiani)
Cecelia in Sicilia
Qualche consiglio a Mike
Niccolò il cinico
Italiani non si diventa
Riccardo il Leghista
Ringraziamenti e scuse
BibliografiaLa recensione di IBS
"Italiani, brava gente", recita il detto popolare e il titolo di un celebre film di De Santis degli anni Sessanta. Ma possiamo davvero dire di essere ancora un popolo solare, positivo, di buon cuore? Gli scandali e le recenti vicende della storia nazionale suggeriscono una brusca virata verso qualità meno nobili, che fanno pensare all'esistenza di un vero e proprio "caratteraccio italiano". Ovviamente c'è il bello e il brutto in ogni paese, così come in ogni popolo, ma cosa contraddistingue i tipici esemplari di donne e uomini "italici", cosa ci rende unici nel panorama internazionale? Potrete scoprirlo tuffandovi nella lettura di questo godibile pamphlet di Vittorio Zucconi. Un libro che affonda, senza scrupoli e con molta ironia, nel cuore e nella mente di noi italiani e nella storia di un democrazia per molti versi ancora immatura, «che ha bisogno, come la rana di Galvani, di periodiche scosse per muovere le zampette e sembrare viva, restando morta».
Chiamato a tenere un corso di storia dell'Italia contemporanea agli studenti di un esclusivo college americano, Zucconi vive, sulla sua pelle di italiano in terra straniera, la difficoltà di capirsi e di raccontarsi, non solo agli altri, ma ancor prima a se stesso.
Decide di affrontare la difficile impresa partendo da vicende storiche, di cronaca e racconti di vita personale, che, svelando episodi emblematici del passato, aiutino a immergersi nell'attualità dei nostri giorni. Lo studente d'oltreoceano e, con lui, noi lettori di questo libro seguiamo le vicende di politici di ieri e di oggi, personaggi del jet set, industriali, attori e soubrette, che hanno contribuito alla formazione dell'identità nazionale. Sempre che si possa parlare di un'identità ben definita. Su questo punto Zucconi non cela una certa dose di scetticismo: «ognuno di noi ha la propria concezione e definizione di che cosa sia, e se esista, un carattere italiano, se sia buono, cattivo, generoso, rissoso, superficiale, sentimentale, laborioso, infingardo, ambiguo, opportunista, lazzarone (o "lazzerone" come diceva civettando Gianni Agnelli, anche lui italiano al cento per cento), avaro, misantropico, xenofobo». Insomma, se un caratteraccio italiano esiste, si tratta di un caratteraccio assai mutevole. "Uno, nessuno e centomila", il monito pirandelliano ci calza a pennello. Da Porta Pia agli anni bui del fascismo, dalla nascita della Repubblica a Tangentopoli, da Mussolini a Togliatti, da De Gasperi a Berlusconi, questa storia, poco accademica ma molto spassosa e coinvolgente, in cui non mancano richiami allo sport, al costume e al gossip, ci restituisce il ritratto di un'Italia in cui «lo scandalo è il solo motore dei cambiamenti, nel campionato di calcio come nel campionato delle poltrone». La terra della revolutio interrupta, allergica ai cambiamenti radicali e alle rivoluzioni, i cui abitanti si definiscono innanzitutto per ciò che non sono: anticomunisti, antiamericani, anticlericali, antilaicisti, antifascisti, antimeridionali, antiberlusconiani. Ma in cui è possibile trovare, in un sussulto di amor patrio, anche motivi di orgoglio. Per esempio, quando il ricordo va a quanti, autentici eroi, sono stati pronti a farsi uccidere per servire la comunità e fare i proprio dovere, o a coloro che, con non meno coraggio, umilmente, ogni giorno fanno il proprio lavoro, magari in un ufficio pubblico lasciato in condizioni disperate o in un'amministrazione allo sfacelo.
Chissà se gli studenti di Zucconi, grazie alle sue lezioni, avranno scoperto il segreto dell'italianità. Senza dubbio noi italiani, dopo aver letto questo libro, potremmo dire non solo di esserci divertiti, ma anche di conoscerci un po' meglio.Angelo del Boca. Italiani, brava gente?
250 pagine.
ISBN-10: 8804593679.
ISBN-13: 978-8804593676.Perché siamo come siamo, noi italiani? Perché ci piacciamo sempre di meno e cominciamo a trovarci antipatici? Che cosa è accaduto nella nostra storia nazionale, da Porta Pia alle Veline, che ha fatto di noi quello che siamo diventati: rissosi, astiosi, perennemente arrabbiati contro gli altri e sfacciatamente ipocriti, capaci di celebrare il Family Day un giorno e di tradire la stessa Family il giorno dopo? Vittorio Zucconi sceglie, fra i tanti possibili, dieci eventi chiave della storia d'Italia - dalla presa di Roma alla Grande Guerra, dal fascismo al boom economico, da Tangentopoli a Berlusconi, passando per la tv di Mike Bongiorno, i furgoncini Ape e la "gioiosa macchina da guerra" post comunista - in cerca di quel "cromosoma storto" che non ha permesso di "fare gli italiani".
Sì, perché l'homo italicus, incline a denigrarsi con passione, ha ormai maturato la certezza di non possedere un vero carattere nazionale, ma un caratteraccio. Prendendo spunto da un ciclo di "lezioni americane" tenute agli studenti di una prestigiosa università del Vermont, il Middlebury College, Zucconi mette da parte, rispettosamente, Boccaccio e Cavour per rivisitare, con la sua ironia affettuosa tessuta di esperienze personali e con la coscienza di rivolgersi non ad accademici, ma a chi dello storia italiana sa molto poco (cioè quasi tutti), pregiudizi e cliché sul dramma pirandelliano degli italiani in cerca di se stessi.Sommario:
Introduzione
I ragazzacci
Il vento dell'Est
Santi e briganti
Di qua e di là del Piave
Mangia e taci
Mare nero, mare rosso
La carica delle Cinquecento
Una mosca a Torino
Il crollo
Su dai canali
Meno male che Ahmed c'è
Dicono di noi (Come gli studenti americani vedono gli italiani)
Cecelia in Sicilia
Qualche consiglio a Mike
Niccolò il cinico
Italiani non si diventa
Riccardo il Leghista
Ringraziamenti e scuse
BibliografiaLa recensione di IBS
"Italiani, brava gente", recita il detto popolare e il titolo di un celebre film di De Santis degli anni Sessanta. Ma possiamo davvero dire di essere ancora un popolo solare, positivo, di buon cuore? Gli scandali e le recenti vicende della storia nazionale suggeriscono una brusca virata verso qualità meno nobili, che fanno pensare all'esistenza di un vero e proprio "caratteraccio italiano". Ovviamente c'è il bello e il brutto in ogni paese, così come in ogni popolo, ma cosa contraddistingue i tipici esemplari di donne e uomini "italici", cosa ci rende unici nel panorama internazionale? Potrete scoprirlo tuffandovi nella lettura di questo godibile pamphlet di Vittorio Zucconi. Un libro che affonda, senza scrupoli e con molta ironia, nel cuore e nella mente di noi italiani e nella storia di un democrazia per molti versi ancora immatura, «che ha bisogno, come la rana di Galvani, di periodiche scosse per muovere le zampette e sembrare viva, restando morta».
Chiamato a tenere un corso di storia dell'Italia contemporanea agli studenti di un esclusivo college americano, Zucconi vive, sulla sua pelle di italiano in terra straniera, la difficoltà di capirsi e di raccontarsi, non solo agli altri, ma ancor prima a se stesso.
Decide di affrontare la difficile impresa partendo da vicende storiche, di cronaca e racconti di vita personale, che, svelando episodi emblematici del passato, aiutino a immergersi nell'attualità dei nostri giorni. Lo studente d'oltreoceano e, con lui, noi lettori di questo libro seguiamo le vicende di politici di ieri e di oggi, personaggi del jet set, industriali, attori e soubrette, che hanno contribuito alla formazione dell'identità nazionale. Sempre che si possa parlare di un'identità ben definita. Su questo punto Zucconi non cela una certa dose di scetticismo: «ognuno di noi ha la propria concezione e definizione di che cosa sia, e se esista, un carattere italiano, se sia buono, cattivo, generoso, rissoso, superficiale, sentimentale, laborioso, infingardo, ambiguo, opportunista, lazzarone (o "lazzerone" come diceva civettando Gianni Agnelli, anche lui italiano al cento per cento), avaro, misantropico, xenofobo». Insomma, se un caratteraccio italiano esiste, si tratta di un caratteraccio assai mutevole. "Uno, nessuno e centomila", il monito pirandelliano ci calza a pennello. Da Porta Pia agli anni bui del fascismo, dalla nascita della Repubblica a Tangentopoli, da Mussolini a Togliatti, da De Gasperi a Berlusconi, questa storia, poco accademica ma molto spassosa e coinvolgente, in cui non mancano richiami allo sport, al costume e al gossip, ci restituisce il ritratto di un'Italia in cui «lo scandalo è il solo motore dei cambiamenti, nel campionato di calcio come nel campionato delle poltrone». La terra della revolutio interrupta, allergica ai cambiamenti radicali e alle rivoluzioni, i cui abitanti si definiscono innanzitutto per ciò che non sono: anticomunisti, antiamericani, anticlericali, antilaicisti, antifascisti, antimeridionali, antiberlusconiani. Ma in cui è possibile trovare, in un sussulto di amor patrio, anche motivi di orgoglio. Per esempio, quando il ricordo va a quanti, autentici eroi, sono stati pronti a farsi uccidere per servire la comunità e fare i proprio dovere, o a coloro che, con non meno coraggio, umilmente, ogni giorno fanno il proprio lavoro, magari in un ufficio pubblico lasciato in condizioni disperate o in un'amministrazione allo sfacelo.
Chissà se gli studenti di Zucconi, grazie alle sue lezioni, avranno scoperto il segreto dell'italianità. Senza dubbio noi italiani, dopo aver letto questo libro, potremmo dire non solo di esserci divertiti, ma anche di conoscerci un po' meglio.Angelo del Boca. Italiani, brava gente?
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