Online Library TheLib.net » L’ortografia romagnola
Il Ponte Vecchio, 2009. - 24 p.
Su la Ludla n. 8, ottobre 2007, p. 4 ho scritto che a mio parere l'unificazione ortografica è fondamentale per la salvaguardia di dialetti e lingue minoritarie e che, essendosi di fatto l'ortografia romagnola unificata nel tempo attorno a un sistema «fonologico» per le vocali orali, sarebbe oltremodo desiderabile che questo sistema fosse rispettato e seguito da tutti gli autori. Nel frattempo sono stato contattato da alcuni lettori che chiedevano precisazioni, inoltre la redazione della rivista mi ha commissionato un lavoro sulla grafia da adottarsi per il sarsinate che, essendo piuttosto diverso dai dialetti della pianura ravennate-forlivese, pone problemi di trascrizione particolari. Ho pensato quindi che sarebbe utile mostrare con esempi pratici cosa intendevo dicendo: 1) che la trascrizione delle vocali orali è ormai unificata per i dialetti della pianura ravennate-forlivese (rf) 2) che le vocali nasali e le consonanti richiedono forse ancora qualche sistemazione 3) che un'ortografia valida per tutti i dialetti romagnoli dovrebbe assegnare un grafema (compresi particolari digrammi e trigrammi) a ogni fonema, cercando di coprire l'inventario fonemico di tutti i dialetti. Resta poi inteso che per ciascun dialetto si utilizzerebbero solo i grafemi corrispondenti ai fonemi di cui quel dialetto effettivamente dispone. Ne è nata una serie di articoli, che qui si pubblicano insieme: il primo ripercorre un po' la storia dell'ortografia romagnola, il secondo cerca di illustrare i punti 1 e 2, il terzo si sofferma sul punto 3, e contiene una proposta ortografica per il dialetto di Sarsina e di Careste (frazione ripartita tra Sarsina e Bagno di Romagna, ma linguisticamente legata alla prima).
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