Ebook: [Article] Lo Gnosticismo di Giuseppe Barzaghi
Author: Giovanni Cavalcoli
- Genre: Other Social Sciences // Philosophy
- Tags: Idealism, Idealismo tedesco, Gnosis, Gnosticismo, Kaballah, Theology, Teologia, Theologie, Parmenide, Parmenides, Aristotle, Aristote, Aristoteles, Aquinas, Tommaso d´Aquino, Spinoza, Giovanni Gentile, Gustavo Bontadini, Emanuele Severino, Barzaghi Giuseppe, Mario Crocco
- Series: Theologica
- Year: 2015
- City: Varazze, Italy
- Language: Italian
- pdf
Il sistema di Barzaghi può essere classificato come una forma di gnosticismo panteista monista non di tipo storicista, come quello hegeliano, ma di tipo eternalista come quello di Severino.
Lo gnosticismo di Barzaghi appare a partire dal 1997 col libro « Soliloqui sul divino. Meditazioni sul segreto cristiano », Edizioni ESD, mentre in precedenza le sue opere riflettono il pensiero tomista. Questa tendenza gnostica era rimasta allo stato latente, giacchè essa in parte era già stata assorbita durante i suoi studi all’Università Cattolica di Milano.
Barzaghi, sulla scia di Bontadini, intende proporre una nuova interpretazione della metafisica tomista ispirata al monismo parmenideo mediato da Bontadini e Severino, confondendo in San Tommaso l’ esse con l’ ipsum Esse, l’essere analogico con l’Essere divino. Da qui un tomismo panteista, che è quanto di più opposto si possa immaginare al vero tomismo, che tutti sanno esser basato sul realismo e non sull’idealismo.
Quanto a Bontadini, egli vede quest’anima originaria di San Tommaso nel cogito cartesiano successivamente sviluppato dall’ idealismo tedesco sino a Gentile, del quale Bontadini è stato discepolo, benchè egli abbia cercato di mitigarne l’idealismo.
Resta tuttavia in Bontadini l’identificazione dell’essere col pensiero, che è il dogma fondamentale dell’idealismo. Su ciò si basa la dottrina bontadiniana della « Unità dell’Esperienza », che non è esperienza sensibile, ma esperienza dell’essere. Nulla è presupposto al pensiero, l’essere è immanente al pensiero, il quale è “intrascendibile”.
Queste idee si ritrovano in Barzaghi. Seguendo Bontadini, Barzaghi sostiene così che non si dà essere non pensato, perché nel momento in cui lo penso, diventa pensato. Seguendo invece il Bontadini, Barzaghi interpreta la gnoseologia e la metafisica dell’Aquinate in senso hegeliano-severiniano, con la mediazione di Giovanni Gentile, maestro del Bontadini. In questa visuale il punto di partenza del pensiero è identico al punto di partenza dell’essere.
Lo gnosticismo di Barzaghi appare a partire dal 1997 col libro « Soliloqui sul divino. Meditazioni sul segreto cristiano », Edizioni ESD, mentre in precedenza le sue opere riflettono il pensiero tomista. Questa tendenza gnostica era rimasta allo stato latente, giacchè essa in parte era già stata assorbita durante i suoi studi all’Università Cattolica di Milano.
Barzaghi, sulla scia di Bontadini, intende proporre una nuova interpretazione della metafisica tomista ispirata al monismo parmenideo mediato da Bontadini e Severino, confondendo in San Tommaso l’ esse con l’ ipsum Esse, l’essere analogico con l’Essere divino. Da qui un tomismo panteista, che è quanto di più opposto si possa immaginare al vero tomismo, che tutti sanno esser basato sul realismo e non sull’idealismo.
Quanto a Bontadini, egli vede quest’anima originaria di San Tommaso nel cogito cartesiano successivamente sviluppato dall’ idealismo tedesco sino a Gentile, del quale Bontadini è stato discepolo, benchè egli abbia cercato di mitigarne l’idealismo.
Resta tuttavia in Bontadini l’identificazione dell’essere col pensiero, che è il dogma fondamentale dell’idealismo. Su ciò si basa la dottrina bontadiniana della « Unità dell’Esperienza », che non è esperienza sensibile, ma esperienza dell’essere. Nulla è presupposto al pensiero, l’essere è immanente al pensiero, il quale è “intrascendibile”.
Queste idee si ritrovano in Barzaghi. Seguendo Bontadini, Barzaghi sostiene così che non si dà essere non pensato, perché nel momento in cui lo penso, diventa pensato. Seguendo invece il Bontadini, Barzaghi interpreta la gnoseologia e la metafisica dell’Aquinate in senso hegeliano-severiniano, con la mediazione di Giovanni Gentile, maestro del Bontadini. In questa visuale il punto di partenza del pensiero è identico al punto di partenza dell’essere.
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