Ebook: Spartakus. Simbologia della rivolta
- Series: Saggi.Storia filosofia e scienze sociali
- Year: 2000
- Publisher: Bollati Boringhieri
- City: Torino
- Language: Italian
- pdf
Il libro che presentiamo è un inedito,
già destinato dall'autore alla pubblicazione.
Scoperto di recente tra le carte lasciate da Jesi,
dopo che una intricata vicenda editoriale
lo aveva nascosto per trentanni, Spartakus
occupa un posto di indubbio rilievo nell'opera
del grande mitologo e germanista, offrendo
una delle sue più originali e riuscite prove
di scrittura. Non si tratta infatti di una
«storia del movimento spartachista»,
ma di un'appassionata fenomenologia
della rivolta intesa quale immediata
«sospensione del tempo storico» e distinta
pertanto dalla rivoluzione, che comporta
una strategia a lungo termine, tutta calata nei
processi della storia. Certo, «rivolta» è in primo
luogo l'insurrezione del gennaio 1919, che Jesi
ricostruisce quasi mimandola nel ritmo serrato
della prosa: in quei giorni, lungo le vie di
Berlino, «ogni gesto valeva di per se stesso»
e gli uomini combattevano negli altri uomini il
volto disumano, mitico-demoniaco del potere.
Ma come autentica epifania di novità, e
dunque sospensione del «tempo normale»,
anche la parola poetica acquista un tenore
politico di sovversione, mentre l'atto «meno
deliberato e più conchiuso in se stesso»,
la scrittura, si rivela paradossalmente
esperienza collettiva. Per questo, Spartakus
tratta sì di Rosa Luxemburg, ma anche molto
di Dostoevskij, di Storm, di Fromentin, di
Brecht, nonché di Eliade e di Thomas Mann.
già destinato dall'autore alla pubblicazione.
Scoperto di recente tra le carte lasciate da Jesi,
dopo che una intricata vicenda editoriale
lo aveva nascosto per trentanni, Spartakus
occupa un posto di indubbio rilievo nell'opera
del grande mitologo e germanista, offrendo
una delle sue più originali e riuscite prove
di scrittura. Non si tratta infatti di una
«storia del movimento spartachista»,
ma di un'appassionata fenomenologia
della rivolta intesa quale immediata
«sospensione del tempo storico» e distinta
pertanto dalla rivoluzione, che comporta
una strategia a lungo termine, tutta calata nei
processi della storia. Certo, «rivolta» è in primo
luogo l'insurrezione del gennaio 1919, che Jesi
ricostruisce quasi mimandola nel ritmo serrato
della prosa: in quei giorni, lungo le vie di
Berlino, «ogni gesto valeva di per se stesso»
e gli uomini combattevano negli altri uomini il
volto disumano, mitico-demoniaco del potere.
Ma come autentica epifania di novità, e
dunque sospensione del «tempo normale»,
anche la parola poetica acquista un tenore
politico di sovversione, mentre l'atto «meno
deliberato e più conchiuso in se stesso»,
la scrittura, si rivela paradossalmente
esperienza collettiva. Per questo, Spartakus
tratta sì di Rosa Luxemburg, ma anche molto
di Dostoevskij, di Storm, di Fromentin, di
Brecht, nonché di Eliade e di Thomas Mann.
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