Ebook: Psicologia e alchimia
Author: Carl Gustav Jung
- Year: 1981
- Publisher: Boringhieri
- City: Torino
- Edition: 1983
- Language: Italian
- pdf
L’ interesse di Cari G. Jung per l'alchi
mia prende corpo alla fine degli anni
venti, quando il sinologo Richard W i l
helm gli invia da Pechino un testo taoi-
sta, Il segreto del flore d ’oro, con la
richiesta di un commento. Jung ne af
ferra subito ¡1 carattere in pari tempo
psicologico e alchimistico, scoprendo
singolari affinità tra gli antichi simboli
cinesi e i sogni dei suoi pazienti. Da al
lora prende a studiare sistematica-
mente i testi alchimistici, e la lettura
conferma le intuizioni originali. Dopo
quindici anni di lavoro, Jung pubblica
nel 1944 il volume che qui presentia
mo, e che resta uno dei suoi testi più
affascinanti.
Sorretto dalla sua sensibilità storica e
dalla sua vastissima erudizione, Jung
ravvede nel complesso fenomeno del
l ’alchimia la millenaria presenza di
motivi psichici essenziali: un mondo
simbolico assai più ricco di insegna-
menti di quanto lasci supporre la sua
riduzione a semplice balbettamento
pre-scientifico. Non soltanto: la tradi
zione alchimistica e la pratica analitica
sembrano avere una comune natura di
opus-, mirano entrambe a creare una
realtà nuova e superiore: da una parte
l ’oro, la pietra filosofale, dall’altra la
"presa di coscienza" della psicologia
moderna.
L’alchimia sarebbe in sostanza espres
sione dì un movimento religioso, la
pulsione a trasformare la "materia
prima" dell’esperienza in conoscenza.
Arte sacra e solitaria concessa a pochi,
uniforme soltanto nel perseguire un fine
di liberazione, l ’alchimia è un progetto
di redenzione dell’ intera natura, vuole
riportare alla luce il lato divino che
dorme nell’oscurità delle cose, del
corpo, degli istinti.
Per Jung questo perseguimento di un
valore interiore è un fenomeno psico
logico di notevole importanza, una
pulsione che egli ha chiamato l ’arche
tipo dell'individuazione, ricerca del
l ’unità che si realizza attraverso la con
ciliazione dei contrari. L’alchimia è
dunque una psicologia che non dice il
suo nome, una psicologia in azione,
qualcosa di affine alla moderna psico-
terapia.
Jung allarga poi la sua indagine alla
saggezza orientale, riscontrando nelle
figurazioni dei mandala, strutturati
come quadratura del cerchio, una
identica aspirazione a una meta libe
ratoria, alla coincidenza degli opposti.
Pur appartenendo a epoche storiche e
a luoghi diversissimi, esistono compor
tamenti ed esperienze culturali che
hanno una radice comune. "Quel che
a Jung sembra importare maggior
mente - scrive Luigi Aurigemma nella
sua presentazione - è il dimostrare che
le sue 'scoperte' scientifiche sono in
realtà il ritrovamento di antichissime e
universali esperienze, che per questo
appunto egli definisce archetipiche.”
mia prende corpo alla fine degli anni
venti, quando il sinologo Richard W i l
helm gli invia da Pechino un testo taoi-
sta, Il segreto del flore d ’oro, con la
richiesta di un commento. Jung ne af
ferra subito ¡1 carattere in pari tempo
psicologico e alchimistico, scoprendo
singolari affinità tra gli antichi simboli
cinesi e i sogni dei suoi pazienti. Da al
lora prende a studiare sistematica-
mente i testi alchimistici, e la lettura
conferma le intuizioni originali. Dopo
quindici anni di lavoro, Jung pubblica
nel 1944 il volume che qui presentia
mo, e che resta uno dei suoi testi più
affascinanti.
Sorretto dalla sua sensibilità storica e
dalla sua vastissima erudizione, Jung
ravvede nel complesso fenomeno del
l ’alchimia la millenaria presenza di
motivi psichici essenziali: un mondo
simbolico assai più ricco di insegna-
menti di quanto lasci supporre la sua
riduzione a semplice balbettamento
pre-scientifico. Non soltanto: la tradi
zione alchimistica e la pratica analitica
sembrano avere una comune natura di
opus-, mirano entrambe a creare una
realtà nuova e superiore: da una parte
l ’oro, la pietra filosofale, dall’altra la
"presa di coscienza" della psicologia
moderna.
L’alchimia sarebbe in sostanza espres
sione dì un movimento religioso, la
pulsione a trasformare la "materia
prima" dell’esperienza in conoscenza.
Arte sacra e solitaria concessa a pochi,
uniforme soltanto nel perseguire un fine
di liberazione, l ’alchimia è un progetto
di redenzione dell’ intera natura, vuole
riportare alla luce il lato divino che
dorme nell’oscurità delle cose, del
corpo, degli istinti.
Per Jung questo perseguimento di un
valore interiore è un fenomeno psico
logico di notevole importanza, una
pulsione che egli ha chiamato l ’arche
tipo dell'individuazione, ricerca del
l ’unità che si realizza attraverso la con
ciliazione dei contrari. L’alchimia è
dunque una psicologia che non dice il
suo nome, una psicologia in azione,
qualcosa di affine alla moderna psico-
terapia.
Jung allarga poi la sua indagine alla
saggezza orientale, riscontrando nelle
figurazioni dei mandala, strutturati
come quadratura del cerchio, una
identica aspirazione a una meta libe
ratoria, alla coincidenza degli opposti.
Pur appartenendo a epoche storiche e
a luoghi diversissimi, esistono compor
tamenti ed esperienze culturali che
hanno una radice comune. "Quel che
a Jung sembra importare maggior
mente - scrive Luigi Aurigemma nella
sua presentazione - è il dimostrare che
le sue 'scoperte' scientifiche sono in
realtà il ritrovamento di antichissime e
universali esperienze, che per questo
appunto egli definisce archetipiche.”
Download the book Psicologia e alchimia for free or read online
Continue reading on any device:
Last viewed books
Related books
{related-news}
Comments (0)